Attività

Comunità FONTESUD


Chi sono: Donato Crescenzo, un diversamente giovane essendo nato nel 1951. La mia attività è quella di formatore e attualmente sono il responsabile del Centro di Formazione e Convegni Inail di Villa Bandini. Sono pienamente convinto della necessità di rispettare tutti ma prima di tutto se stessi (Confucio); ma sono altrettanto convinto che il rispetto di se stessi nasce dalla consapevolezza di sè. Negli anni 80, mentre prestavo il mio, doveroso, periodo di emigrante, ho cominciato ad approfondire le mie origini storiche e culturali, scoprendo quante bugie mi fossero state propinate nella scuola a partire dalla prima infanzia. Dopo il mio rientro a Napoli, ho tentato varie iniziative, naufragate per l'interesse che veniva posto esclusivamente nella spartizione dei vari fondi. Tipica malattia italiana. La cultura era prigioniera di tanti, coltivatori, più preoccupati al proprio orticello che alla diffusione di essa. Con gli anni ho visto la Cultura sempre di più rintanarsi in ristretti circoli di professoroni; l'ho vista sempre di più allontanarsi dalla sua naturale sede: la vita quotidiana, dal suo territorio e dalla sua Comunità. Da coscienza collettiva era ridiventata individuale. Non so voi, ma quando avevo bisogno di rilassarmi a me piaceva passeggiare nei vicoletti di Napoli; immergermi nella folla chiassosa dei vicoli per sentire voci, colori e odori, per incontrare Persone; perché allora era normale incontrare Persone. Oggi non incontri più nessuno, solo una ressa da cui vuoi allontanarti, fuggire. Anzi se per caso incroci lo sguardo di qualche giovane, immediatamente ti accorgi di quanto lontani siano i valori della nostra cultura, fatta di accoglienza e ascolto. Ma è altrettanto vero che, oggi, non può e ne deve esserci posto per le reazioni rinunciatarie del tipo "ce ne dobbiamo andare per il bene dei nostri figli, qui non c'è futuro". Ancora peggiore è ormai la ricorrente esternazione: "al Nord queste cose non succederebbero". E che dire degli inviti a fuggire via da questa terra arida e senza futuro. Non si può, non dobbiamo fuggire e voltare le spalle a questa terra che tanto ha dato a noi e al mondo intero. Fujitivenne! È proprio quest'ultima frase che maggiormente mi ha spinto a voler intraprendere un nuovo cammino, arduo per una sola persona, ma che può diventare possibile se incontriamo altre persone che condividono la stessa strada. È in verità ne ho incontrate tante. Su internet vi sono miriadi di siti che rievocano la nostra storia; sono tantissimi gli eventi che la rievocano; sono tantissimi i libri che la ripropongono. Sono talmente tanti che si fa fatica a credere possibile che non sia scoppiata la rivolta del Sud; e nonostante che continuassero gli scippi delle nostre industrie (l’Alenia assorbita dalla fallita Augusta, di cui la moglie di Maroni è manager), i costi dei servizi pubblici e privati duplicati rispetto al nord e di qualità da terzo mondo o gli ormai consueti cori razzisti? Ma noi, se reagiamo, siamo capaci perfino di dire "ce lo meritiamo, siamo un popolo di niente". Noi ci sentivamo e ci sentiamo così: terroni. Quando ho cominciato a contattare qualcuno di cui mi era stata segnalata la particolare conoscenza sul tema, già ero stato allertato che avrei avuto qualche rifiuto o il mio invito sarebbe stato completamento ignorato; ciò è puntualmente accaduto. Qualcuno ha posto la condizione che il convegno che andavo organizzando avesse una connotazione politica, altri rifiutavano perché ritenevano l’evento contro l'unità d'Italia. In verità queste esperienze sono state poche rispetto a quanto era stato profetizzato, e poco hanno inciso sulla realizzazione del primo convegno "l’Unità d'Italia: riscrivere i testi di storia", tenutosi il 1° dicembre scorso, nell'Aula Magna del CTO – Ospedale dei Colli di Napoli. Il successo di questo evento è dovuto all'entusiasmo e alla passione di tante Persone, che continueranno a partecipare al raggiungimento delle finalità di questa Comunità di Persone; oggi possiamo dire che essa sta crescendo, espandendo la sua rete su tutto il territorio meridionale. E, navigando in questo sito, avrete modo di incontrarle.
21/3/2013

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